Spesso sottovalutata,l’arte della semplicità!

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La semplicità!

Stiamo attraversando un momento d’oro per cucina e pasticceria;

se un tempo i vip erano cantanti,attori e calciatori adesso dobbiamo aggiungere gli Chef ed i Pastry Chef.

Basta accendere la tv e sbucano pasticceri e cuochi ovunque,a tutte le ore del giorno!

Grazie al cielo il livello nelle preparazioni è cresciuto e di conseguenza la cultura per il cibo:

se prima si mangiava per riempirsi la pancia adesso si mangia per gratificare la gola. 

Nessuno va in pasticceria o al ristorante per mangiarsi 1 kg di pasta o di pasticcini…. ci andiamo per star bene,per condividere con i nostri cari i piaceri della tavola e degustare le prelibatezze che la cucina ci offre.

Molto spesso però noto che chef e pasticceri si cimentano negli esperimenti più disperati con abbinamenti di gusto al limite del commestibile!

Ovviamente i professionisti sono sempre alla ricerca di un qualcosa che stupisca, che lasci il cliente ad occhi aperti e che stimoli interesse per un qualcosa che ancora non si è assaggiato.

Fin qui nessun dubbio, ma forse stiamo perdendo di vista un fattore determinante:

LA SEMPLICITA‘!

Forse tutti ricorderanno la scena nel cartone animato di “Ratatuille” dove il critico gastronomico veniva estasiato da un piatto semplice come appunto la ratatuille.

Certi profumi,certe sfumature hanno l’effetto di una macchina del tempo nel nostro cervello:

a me personalmente fa impazzire la torta di mele perchè nella sua banalità è un dolce meraviglioso.

La bravura di chi ci propone un qualcosa di estremamente complesso, e con gusti difficili da abbinare e riconoscere, è proprio quella di convincerci che stiamo assaporando qualcosa di unico ed eccezionale:

ci lasciamo convincere dall’entusiasmo con cui ci viene proposto un piatto o un dolce.

Fino a qualche anno fa ad esempio vini rossi o formaggio grana,erano proibiti sul pesce; adesso c’è chi li propone senza nessun problema.

Ricordiamoci che possiamo stupire anche con la semplicità riprendendo:

  • ricette che ormai sono nel dimenticatoio
  • preparazioni che ormai sono affidate alle “polverine”
  • gusti semplici che ci fanno rimanere estasiati

La bravura del pasticcere è proprio quella di creare abbinamenti con ricette ormai in soffitta, di modificarle per renderle moderne:

una delle cose più frequenti è quella di riadattare le lavorazioni calando ad esempio con gli zuccheri rispetto al passato,

calando con i liquori e diminuendo i grassi poiché sempre meno graditi dai consumatori.

Con questi concetti non intendo stravolgere la tradizione ma esaltarla portandola ad essere protagonista con qualche piccolo accorgimento.

Con questa logica cerchiamo di affidarci a prodotti del territorio, i famosi “km 0”.

La natura ci offre una gamma vastissima di prodotti di stagione, senza per forza ostinarci a presentare prodotti tropicali o di nicchia poiché difficilmente reperibili, nelle nostre lavorazioni.

La nostra cultura del cibo non dev’essere sradicata e sostituita ma riproposta in vesti nuove:

La maestria del professionista dev’essere rivolta a questo!!

Buon dessert a tutti!!

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Pastry Chef

Loris Oss Emer, Docente e consulente di arte bianca

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